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lunedì 2 agosto 2010

PERSIO


Persio: la satira

L’opera comprende sei libri e c.ca 650 esametri. All’inizio della prima satira troviamo un’aspra requisitoria contro la letteratura del tempo, dettata solo dalla convenienza. Egli infatti colloca la propria produzione sotto il segno del verum. Persio rappresenta il primo stereotipo del poeta aggressivo, utilizzando il sermo, ovvero la conversazione urbana e uno stile non elevato. Nonostante questa scelta Persio vuole che la sua satira risulti chiara e tornita, infatti utilizza la iuctura acris che rende i suoi testi ardui e inconfondibili. Il soggetto della satira sono i mores, i comportamenti dei romani ma non in generale, ma in quanto corrotti. Egli vuole attuare una sorta di intervento medico per curarli attraverso un’impostazione moralistica . Per questo si distanzia dalla satira luciliana e oraziana che era + satira d’intrattenimento. Lo stile è personalissimo in cui notiamo inclinazioni apparentemente divergenti come il parlare colloquiale, che evita ogni pretenziosa elevatezza, e la volontà e la capacità di manipolare la lingua, creando relazioni inedite fra le parole in modo da smascherare ipocrisia e corruzione in nome del verum.


PERSIO..
SCHEMA GENERALE:
La produzione poetica di Persio consiste in 6 satire, scritte in esametri, utilizzati anche da Orazio e Lucilio.
  • COLIAMBI (sono n° 14) e I SATIRA= aspra polemica contro le tendenze culturali del tempo.
  • II SATIRA= Persio critica chi pratica una religiosità solo esteriore. Nella II satira il tema principale è caratterizzato dalle preghiere rivolte agli dei;
III SATIRA= critica chi non cerca il vero significato della vita. nella III satira, invece, Persio afferma l’importanza degli studi di filosofia, anche richiamando la virtus in Lucilio.La seconda parte della satira affronta il tema delle malattie dello spirito e il topos della corruzione visto come una sorta di morbo morale.
  • IV SATIRA= si deve conoscere se stessi e non criticare gli altri.
V SATIRA= E’ fondamentale la parte iniziale della V satira, in cui interviene lo stesso Anneo Cornuto. In tali versi da una parte Persio sceglie una voce misurata, dall’altra vuole che sia teres: ben rifinita.Quindi si propone uno stile non elevato, ma al contempo cura l’elaborazione formale (iunctura acris). La realtà, invece, è costituita dai mores, cioè dai comportamenti umani; tali mores non sono presi in considerazione in generale, bensì in quanto pallentes (pallidi a causa della malattia) e quindi corrotti (per questo motivo il poeta satirico è un medico).
  •  VI SATIRA= riflessione sull’uso dei beni che deve essere moderato.

CARATTERISTICA GENERALE= c’è una forte tensione morale; Persio, inoltre, osserva e critica quei comportamenti troppo lontani dal “modus vivendi” ispirato alla libertà interiore.

Un genere contro corrente: la SATIRA.
La I Satira si apre con un verso riconducibile a Lucilio e che anche dante riprenderà in una delle sue opere. La scelta del genere satirico si pone proprio in opposizione alla letteratura empia dell’età di Nerone. Persio vuole cantare il “vero” al suo anonimo interlocutore, secondo il modello diatribico.





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