Quadro storico
La nuova dinastia imperiale, quella dei Flavi, oppone un programma di restaurazione morale e civile, forte del favore ottenuto con l'aver saputo riportare la pace e la concordia dopo la grave crisi giulio-claudia. Sul piano letterario spiccano soprattutto due fenomeni , la ripresa della poesia epica(Virgilio sarà il modello) e , in prosa, l’importanza di Cicerone e della retorica. Ci sono 2 aspetti del comportamento di Marziale che denotano una certa autonomia personale:l'amicizia che lo lega agli uomini di cultura del tempo, soprattutto provenienti dalla sua terra, e la conoscenza del valore dei suoi epigrammi, con la difesa anche del suo linguaggio spesso scurrile. Tuttavia, ricorre spesso nei suoi versi il tema della povertà che obbliga il poeta ad arrangiarsi e lo induce a guardare alla sua condizione di cliente come a una necessità imposta dalla situazione economica e sociale sua e dei suoi tempi.
Biografia di Marco Valerio Marziale
Nasce tra il 38 e il 41 d.c a Bilbili, una città della Spagna da una famiglia moderatamente benestante. Riceve una buona istruzione retorica e decidedi andare a Roma, è così introdotto nella buona società. Nell'80 d.C. L'imperatore Tito inaugura l'anfiteatro Flavio. Marziale celebra l'evento con la pubblicazione di un libro di poesie, dedicato a Tito, che descrivono gli spettacoli dati durante l'inaugurazione. Il libro, giunto fino a noi probabilmente in forma incompleta, è noto col nome di Liber Spectaculorum o Liber de Spectaculis. Il libro ottiene un discreto successo e Marziale viene nominato “tribuno militare”, una caria onorifica che gli permette di far parte della classe dei cavalieri pur non avendo reddito necessario. Marziale capisce che l'epigramma è la strada da seguire se vuole diventare qualcuno a Roma o 5 anni dopo, in occasione della festa dei Saturnali, escono 2 nuove raccolte, gli Xnenia(gli xenia erano i doni che i cittadini romani si scambiavano durante i Saturnali) e gli Apophoreta(significa cose da portar via;era uso, dopo i banchetti, distribuire ai commensali oggetti più o meno frivoli e mondani, che spesso venivano estratti a sorte, come in una lotteria, per le persone che erano state invitate a un banchetto. I metri degli epigrammi sono diversi, ma predomina il distico elegiaco. Sono queste le poesie che hanno dato a Marziale un posto di rilievo all'interno della letteratura latine.
Il genere dell'epigramma
A Roma l'epigramma non aveva una grande tradizione. L'origine risale all'età greca arcaica, dove la funzione dell'epigramma era essenzialmente commemorativa:era inciso ad esempio su pietre tombali, a ricordare una persona, un monumento, un luogo o un evento famoso. I temi sono di tipo leggero, amorose e descrittive, di presa in giro che, garbata e fine , poteva con estrema facilità diventare violenta se non apertamente oscena.
L'epigramma a Roma
Nella letteratura latina le prime composizioni epigrammatiche si trovano nelle iscrizioni funerarie.
Di fatto è solo con l'opera di Marziale che l'epigramma trova riconoscimento artistico. L'epigramma letterario latino nasce alla fine del II secolo a.C., acquistando importanza nel secolo seguente con i poetae novi, tra i quali spicca soprattutto il nome di Catullo, autore di 116 componimenti lirici, molti dei quali sono veri e propri epigrammi. Catullo ne valorizza la forma breve come la più idonea a esprimere sentimenti, gusti, passioni, cioè temi della vita individuale, nonché a farsi strumento di vivace aggressione politica. Marziale fare dell'epigramma il suo genere esclusivo, l'unica forma della sua poesia, apprezzandone la duttilità, la facilità ad aderire ai molteplici aspetti del reale.
La sua idea di poesia:
1. il rifiuto della poesia contemporanea, soprattutto epica e tragica: vuota, priva di contatti con la realtà.
2. vuole rappresentare l’uomo e la vita. Poesia che parli dell’uomo e di quello che è, dei suoi costumi. La vita deve riconoscere nella poesia i suoi costumi. La poesia può diventare uno specchio e deve far leggere all’uomo se stesso. Che cosa la poesia può far leggere all’uomo di sé? Non può portarlo nel suo animo; si limita a far conoscere gli usi di vita, le banali abitudini quotidiane. La poesia non può aiutare l’uomo a comprendere se stesso, ma fa comprendere con leggerezza come si vive.
Marziale è differente da Persio, il quale si proponeva l’idea di correggere, pensava che la poesia potesse avere una visione didascalica, mentre per Marziale la poesia non può correggere niente e inoltre il poeta non è un moralista.
È poi differente da Petronio, la cui opera è un ritratto profondo della vita e del caos insito nell’esistenza. Infine Marziale è differente da Giovenale, il quale era arrabbiato con il mondo, smaschera con rabbia.
Secondo Marziale non c’era motivo di fare tutto ciò: la poesia è uno strumento limitato che può offrire alla società un umile contributo, non deve porsi grandi obiettivi.
È però importantissimo fare in modo che la poesia diverta il lettore, perché altrimenti non segue e non si trova negli usi scritti.
Gli elementi indispensabili degli epigrammi sono:
- la brevità: esprimono una sola immagine perché la poesia è abituata alla superficialità;
- non ci deve essere nessun ragionamento: rifiuta a priori la riflessione. Descrive tutte immagini ad effetto in cui passaggi logici sono sottintesi;
- immagini che insistono soprattutto sulla sfera sessuale.
Il realismo
Marziale osserva lo spettacolo della realtà e dei vari personaggi che ne occupano la scena con uno sguardo deformante che ne accentua i tratti grotteschi. Unendo in se la curiosità del turista e l'esperienza del padrone di casa, Marziale si aggira tra le strade di Roma, convincendo il lettore a seguirlo nelle terme, dove i Romani si riunivano a chiacchierare di affari e politica oppure, i più poveri, a strappare un invito a pranzo; a seguirlo nei portici, dove si discuteva di letteratura;nei mercati, dove le mercanzie provenivano da tutto il mondo; nei fori, dove gli avvocati esercitavano il loro mestiere. In queste passeggiate per Roma, Marziale si ferma talvolta per indicare alcuni personaggi famosi, onesti e disonesti. La galleria di questi disdicevoli personaggi è molto ampia: ci sono ex schiavi che nascondono il loro passato sotto i ricchi mantelli di lana, i parassiti sempre alla ricerca di un invito a cena, i falsi filosofi, i cacciatori di eredità, le donne e gli uomini che non accettano l'età e si truccano per sembrare più giovani, i medici che fanno morire gli ammalati. L'atteggiamento del poeta è però quello di un osservatore attento ma per lo più distaccato, che raramente si impegna nel giudizio morale e nella condanna: una satira sociale che preferisce il sorriso all'indignazione risentita. Marziale, quindi, non è un moralista: non predica la verità, non si ritiene migliore degli altri, non vuole dare consigli. Il poeta vede la vita che lo circonda e la ritrae con un realismo che diventa pungente grazie a una buona dose di cinismo. I suoi epigrammi ritraggono la vita quotidiana in chiave comica. L'epigramma di Marziale sviluppa fortemente l'aspetto comico-satirico: in ciò prosegue un processo avviato gia
dal poeta greco Lucilio. Marziale non usa lo schema della satira, il lungo componimento creato da Lucilio, dove dominano l'analisi e la valutazione morale. La forma delle poesie di Marziale ricalca moduli precisi e ricorrenti: il poeta espone un fatto, descrive un personaggio, racconta una storia; la conclusione è una battuta fulminante, comica o pungente, che spesso sorprende il lettore.
Schema-tipo dell'epigramma
Lo studioso di letteratura Lessing è arrivato alla conclusione che le forme compositive di Marziale si possono ricondurre a uno schema-tipo, costruito su una prima parte, che descrive la situazione, l'oggetto, il personaggio, suscitando nel lettore una tensione di attesa, e la parte finale che, con effetto sorprendente scarica quella tensione di un paradosso. I temi degli epigrammi di Marziale sono veri, e investono l'intera esperienza umana: ci sono quelli radicati nella tradizione, ossia l'epigramma funerario, per la commemorazione di un defunto; in altre Marziale
riprende il tema del carpe diem oraziano, esortando i suoi amici a non limitarsi a vivere, ma a cercare di vivere bene, di godere ogni momento della loro vita, di vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Nell'epigramma di Marziale si crea un rapporto tra la parte oggettiva(la descrizione di un oggetto o di un personaggio) e la parte soggettiva(l'intervento personale del poeta). Un'altra serie di epigrammi ha invece procurato qualche problema alla fama postuma di Marziale: si tratta delle numerose poesie dedicate agli imperatori, ricche di un'adulazione il più delle volte esagerata. Molti sono gli epigrammi di polemica letteraria, in cui l'autore illustra le sue scelte poetiche o lamenta
la decadenza delle lettere e del mecenatismo.
Il linguaggio realistico
Una scelta di poesia realistica come quella che Marziale pratica comporta naturalmente un linguaggio e uno stile conformi, aperti alla vivacità dei modi colloquiali e alla ricchezza del lessico quotidiano. La palese oscenità di non poche delle sue poesie non ha mai cessato di costituire l'ostacolo maggiore a un giudizio sereno sulla qualità della sua ricchissima produzione poetica.
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